Enormi cambiamenti
"Il calcio è cambiato enormemente circa 15 anni fa quando è arrivato un fiume di denaro dalle televisioni private. I canali televisivi privati sono nati e si sono ingranditi. Conseguentemente hanno fatto a gara per assicurarsi i diritti di trasmissione delle partite di calcio. Da quel momento tutti si sono messi in testa di comprare i club. È arrivato un nuovo mondo all'interno di quello calcistico che già esisteva. Il secondo aspetto è stata la sentenza Bosman, che ha fatto schizzare il calcio in tutte le direzioni. Quello che ci manca è un 'regolatore'. Ciò che voglio ottenere, in modo collettivo, insieme alla famiglia del calcio, è reintrodurre una serie di regole di tipo economico nello sport".

Dimensione commerciale
"Il calcio ha preso una direzione diversa, più commerciale - ha aggiunto il presidente della UEFA -. Non voglio che il calcio sia preso in ostaggio da gente che lo venderebbe come si vende uno yogurt, non per renderlo popolare, ma per farne un business. Per 100 anni il calcio è stato diretto da persone di esperienza con lunghe carriere nei club e nelle federazioni. Invece negli ultimi 15 anni uomini d'affari giovani sono entrati nel mondo del calcio per ottenerne profitti, per fare soldi e per farsi un nome, insomma per diventare famosi. Per loro il calcio è un prodotto come un altro".

Difendere i valori
"In mezzo ci sono persone come me - ha concluso Platini -. Molti di noi sono sportivi che vogliono difendere certi valori dello sport e proteggere quelli che conosciamo. Non sono affatto contro il mondo degli affari, ma se il business prende il calcio in ostaggio, allora rischiamo di perdere tutto.

Istruire ed educare è un’idea semplice ma anche un antidoto per svilire il calcio di contenuti che con lo sport hanno poco o niente a che fare.

I bambini, i giovani, devono sapere che, se alla base dello sport c’è l’inganno, l’epo, l’arbitro compiacente, la violenza non è certo né un rimedio né una soluzione lecita per vincere la partita".